Il dolore lombare
La lombalgia è una patologia molto comune tanto che il 90% della popolazione la esperimenta almeno una volta nella vita. Nei Paesi occidentali è una delle maggiori cause di astensione dal lavoro con costi enormi sia in termini di spesa sanitaria che di spesa sociale.
I sintomi
Si presenta spesso all'improvviso durante un movimento (di solito la flessione anteriore, assocata ad una rotazione del busto: il classico colpo della strega) con un dolore molto acuto e normalmente asimmetrico alla zona lombare e/o ad un gluteo e/o alla parte posteriore di una gamba.
Altre volte invece avvisa, annunciandosi con piccoli fastidi che possono impiegare anche delle settimane per diventere importanti. In questo caso, se la si è meritata! Queste lombalgie possono benissimo essere evitate.
- Si parla di lombalgia quando il dolore è localizzato alla parte bassa della schiena. La superficie dolente può essere più o meno estesa fino ad interessare tutta l'area di passaggio fra la schiena ed il bacino, ma più spesso è asimmetrica e limitata all'area compresa fra la colonna vertebrale ed una cresta iliaca.
- Quando il dolore scende verso un arto inferiore (molto raramente entrambi) interessando la zona del gluteo, oppure l'area posteriore della coscia e/o della gamba, oppure il piede si inizia a parlare di sciatica intendendo in questo modo sottolineare come la patologia del rachide lombare abbia in qualche modo interessato anche il nervo sciatico.
- L'interessamento dello sciatico è tanto più grave quanto maggore è il dolore percepito secondo una scala che comprende disturbi molto diversi:
- Prurito
- parestesie (formicolii, attenuazioni o esaltazioni della sensibilità cutanea)
- calore o bruciore
- dolore vivo, acuto, a volte pulsante
- Anche la localizzazione del dolore è importante. Generalmente più il disturbo è percepito lontano dalla colonna vertebrale più è importante. Al contrario, se con l'andare del tempo il dolore risale lungo la gamba avvicinandosi alla colonna vertebrale, questo rappresenta un fatto positivo ed indica un miglioramento
- Altre volte i sintomi vengono avvertiti nella zona dell'inguine, oppure nella parte anteriore della coscia o della gamba. Cambia poco. La differenza è che invece del nervo sciatico viene interessato il nervo femorale, ma l'origine del disturbo è comunque nella colonna vertebrale e anche le cause e la terapia sono generalmente le stesse.
Il dolore può essere molto variabile ed andare da episodi saltuari, ad un dolore legato ad alcune posizioni (stare in piedi, oppure seduti) o movimenti (sollevamento di pesi, flessione del busto) fino ad essere un dolore continuo da cui si ha sollievo solo (e non sempre) a letto.
Le cause
Sono state descritte 184 diverse cause di dolore lombare comprese in una scala di gravità che va dalla banalissima e benigna disfunzione della colonna vertebrale a patologie gravi come la presenza di tumori e/o di metastasi.
- Si parla di disfunzione quando i disturbi non sono associati a nessuna alterazione strutturale della colonna vertebrale. E' tutto a posto, ma il dolore è a volte insopportabile. E' la condizione più favorevole: in questi casi la guarigione è certa e viene in tempi generalmente rapidi (3-5 settimane)
- Riduzione dello spazio fra le vertebre. Capita spesso di leggere un referto del genere. In realtà fra le vertebre non c'è uno spazio, ma il disco intervertebrale. La riduzione dello spessore del disco è una delle cause più frequenti di dolore di origine radicolare (sciatica), soprattutto in casi di lombalgia ricorrente o cronica.
- Anche le faccette articolari delle articolazioni intervertebrali possono essere causa di dolore. Tipica è la "sindrome da disormeggio" in cui si ha dolore per 30-50 secondi nel momento in cui ci si alza in piedi dopo essere stati seduti a lungo.
- Una protrusione del disco è un problema strutturale. Il disco intervertebrale ha perso elasticità e la parete rigida esterna si è sfiancata perdendo in parte la capacità di contenere la parte fluida interna. Ne deriva una compressione delle strutture nervose adiacenti più facilmente di una radice nervosa con dolore che si irradia lungo il decorso del nervo interessato.
- Ernia del disco. Quando il disco si fessura, parte (piccola) del suo contenuto viene espulso all'esterno e si infila nel canale vertebrale (dove c'è il midollo spinale) comprimendo le strutture nervose con conseguente sciatalgia (compressione del nervo sciatico) o cruralgia (compressione del nervo femorale). Meno frequentemente può accadere che ad essere compresso è un nervo addominale con dolore irradiato alla regione dell'addome inferiore o dell'inguine oppure il nervo pudendo con dolore nella regione perineale.
- La riduzione del canale vertebrale di solito è congenita, nel senso che la si è sempre avuta, ed in occasioni particolari può dare dei disturbi. Molto più spesso capita che il naturale invecchiamento della colonna vertebrale possa complicare una situazione già critica su base congenita. In questi casi la cinesiterapia ha minori probabilità di poter risolvere completamente il problema e, se i sintomi non scompaiono in un tempo ragionevole, sarà il neurochirurgo a valutare, caso per caso, la possibilità di un intervento.
- Anche la colonna vertebrale invecchia e l'artrosi è l'invecchiamento dello scheletro in generale e delle articolazioni in particolare. Osteofiti, calcificazioni, ernie di Shmorl, sono tutte manifestazioni di un deterioramento della colonna vertebrale e di un invecchiamento più o meno gravi che non sempre sono correlati all'età anagrafica, ma molto più spesso dipendono dagli stress meccanici (lavoro) a cui la colonna vertebrale è stata sottoposta. Paradossalmente solo un diverso tipo di stress meccanico, la Cinesiterapia, è in grado di rallentare questi processi degenerativi e di alleviare i sintomi quando questi si siano già prodotti.
- La scoliosi invece non è una causa di dolore lombare. E' stato osservato che chi ha una scoliosi ha una probabilità solo leggermente superiore di avere dolore lombare, ma all'interno del gruppo di coloro che soffrono di lombalgia chi ha anche una scoliosi non soffre di più e/o per un tempo più lungo. La scoliosi può essere considrata al massimo una concausa di disfunzione, ma non una causa diretta di dolore lombare.
In realtà il vero problema della nostra colonna vertebrale è che ... non è una colonna, ma una trave. Per milioni di anni si è evoluta come una struttura dinamica in posizione orizzontale con tutti i muscoli su uno stesso piano sopra alle strutture ossee.
Poi, pochissimo tempo fa, un primate ha avuto l'insana idea di mettersi in piedi, non solo per brevi periodi, come fanno tutte le altre scimmie antropomorfe, ma stabilmente, tutto il tempo. Col senno del poi, bisogna riconoscere che è stata una scelta azzeccata: senza le mani libere non avremmo raggiunto i livelli di benessere che viviamo oggi (se vogliamo considerare un progresso la civiltà che abbiamo costruito! Ma questo è un altro discorso), ma non c'è niente gratis ed ora dobbiamo pagare un tributo (di dolore) alla forza di gravità.
Quella che un tempo era una struttura esclusivamente dinamica che lavorava in posizione orizzintale è stata trasformata in una struttura verticale con funzione principalmente statica con tutti i miscoli che la sistengono dietro il piano delle strutture scheletriche.
La residua componente dinamica nella funzione della colonna vertebrale le ha impedito di fondersi in un unico osso e si è dovuta adattare cone curve sul piano sagittale e con un sistema posturale di controllo dell'equilibrio complicatissimo con diverse conseguenze, non tutte negative:
- La funzione statica e dinamica della colonna vertebrale sono al limite della funzionalità normale. Questo significa che anche una piccola perdita di funzionalità ha come diretta conseguenza l'insorgere di un dolore più o meno grave.
- L'attività posturale (automatica) della colonna vertebrale è un punto critico del sistema e spesso non riesce ad assicurare un controllo adeguato (vedi Scoliosi).
- Il fatto che basti una piccola perdita di funzionalità perchè la colonna vertebrale diventi sintomatica, spiega come, a fronte di dolore anche molto forte, il danno biologico sia in realtà generalmete piccolo. E' solo questo il motivo per cui con poche settimane di un programma specifico di esercizi, nella stragrande maggioranza dei casi, i sintomi scompaiano definitivamente (anche se niente può garantire che non ritornino in futuro in seguito ad una nuova perdita di funzionalità).
Gli esami
Poichè la lombalgia è sicuramente una patologia complessa (può dipendere da tante cose) e in qualche caso può essere anche grave, in caso di dolore lombare bisogna andare da un medico. A lui spettano la diagnosi e la scelta della terapia più adatta.
Il medico (anche quello di famiglia, non c'è sempre bisogno dello specialista) può decidere di approfondire l'indagine con degli accertamenti strumentali:
- Radiografia.
- Risonanza Magnetica.
- T.A.C..
- Elettromiografia.
La storia naturale
- Fase acuta (tre settimane). Il dolore può essere a volte anche molto forte ed obbligare a letto per diversi giorni. In casi estremi e fortunatamente molto rari può portare ad una paralisi dei muscoli che sollevano la punta del piede. Normalmente però si tratta di un disturbo assolutamente benigno e, indipendentemente dalla quantità di dolore percepito, tende quasi sempre a migliorare spontaneamente in pochi giorni. Il miglioramento inizia con una riduzione del dolore, poi il dolore diventa intermittente ed infine saltuario. Dopo tre settimane, la maggior parte delle persone sta bene.
Anche la storia naturale dell'ernia del disco è favorevole, anche se ha un decorso più lungo. Generalmente l'evoluzione del dolore ha lo stesso andamento descritto per il dolore lombare.
Dopo un anno è mezzo l'ernia del disco si è ormai ridotta alla metà del volume originario, o per disidratazione, o per l'attività di fagocitosi dei globuli bianchi (macrofagi). Se il dolore da essa provocato non è insopportabile, può essere lasciata dov'è e ci si può occupare della colonna nel suo insieme per recuperare e mantenere una forma fisica accettabile.
- Fase subacuta (tre mesi).
- Fase cronica (oltre tre mesi). In un buon 30% dei casi la lombalgia diventa cronica con disturbi leggeri più o meno continui ed episodi frequenti di dolore forte.
Capita abbastanza spesso però, che, dopo il primo episodio, se ne ripresentino altri che tendono ad essere sempre più frequenti ed importanti. Per questo
La terapia
- Riposo a letto. Non è una cura, ma un effetto collaterale negativo del dolore
- Farmaci. Solo sotto controllo medico.
- cortisonici
- F.A.N.S.
- paracetamolo
- Manipolazioni vertebrali
- Anche la Terapia Fisica (come quella farmacologica) è rivolta più agli effetti della lombalgia che alla sua causa. E' utile per diminuire il dolore durante la fase acuta e controllare l'infiammazione del nervo in seguito alla compressione in sede lombare. Lascia comunque immodificata la colonna vertebrale e non può essere risolutiva se non associata a un programma specifico di esercizi. Di solito vongono utilizzate
- TENS
- Ultrasuoni
- Ionoforesi
- Laser
La scelta fra esse è competenza del medico che valuterà caso per caso quale sia la più indicata.
- Massoterapia. Il dolore lombare e la sua irradiazine lungo il decorso dei nervi sciatico o femorale provengono dalla colonna vertebrale che, tipicamente, non ottiene grandi risultati dalla massoterapia. A volte, invece, per un'associazione casuale oppure per un riflesso di difesa possono essere presenti delle contratture dolorose dei grandi muscoli ai lati della colonna vertebrale. In questi casi una serie di massaggi può dare sollievo. Occorre sempre associare un programma specifico di esercizi finalizzati a ridare alla colonna vertebrale una funzionalità migliore, pena la ricomparsa del dolore muscolare dopo poco tempo.
- Cinesiterapia
- Chirurgia. Se un'ernia del disco comprime il nervo sciatico (o il femorale) in un modo tale che non è possibile con gli esercizi eliminare i sintomi, potrebbe essere necessaria la sua rimozione chirurgica. In questi casi, di solito, un'elettromiografia permette al medico di decidere se l'intervento è necessario o se si può ancora aspettare. Se operare bisogna, si può sciegliere il chirurgo (meglio un neurochirurgo che un ortopedico), ma non se operarsi o meno in quanto la cinesiterapia non può evitare l'intervento chirurgico.
Fortunatamente solo 2,7 ernie del disco su 100 hanno bisogno di essere operate. Per tutte le altre la cinesiterapia è sufficiente.
I risultati
Potrà sembrare un'affermazione troppo ottimistica, ma se trattata adeguatamente la lombalgia grarisce presto e bene, anche se complicata da una protrusione o da un'ernia discale non chirurgica.
Attenzione: queste pagine divulgative sono indirizzate agli operatori del settore
interessati all'aggiornamento professionale.
Per i pazienti le informazioni disponibili hanno solo un valore indicativo e
non possono sostituire un parere medico.
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