Nell'ambito delle rachialgie, il quadro clinico più rilevante, diffuso e studiato è rappresentato dalla lombalgia cronica. Il paziente lombalgico cronico è un tipico esempio di paziente da riabilitare a causa della disabilità sviluppata a seguito del dolore di lunga durata. Nella lombalgia cronica l'attenzione non dovrebbe essere centrata solo sul dolore, perché il dolore in quanto tale è solo una parte del quadro clinico, ma vi è anche una perdita di funzione, un decondizionamento fisico e comportamenti di esitamento da paura. Da molti anni è ormai chiaro che l'attenzione dovrebbe concentrarsi prevalentemente sulla funzione e non sul dolore. Un trattamento centrato esclusivamente sul dolore (sia esso di natura farmacologia o basato su terapie fisiche) è destinato a fallire e di solito molti diversi approcci al dolore sono stati proposti e tentati senza benefici duraturi in ogni singolo paziente affetto da lombalgia cronica. Questo punto dovrebbe essere chiaramente spiegato a ciascun paziente, dato che la richiesta di una soluzione possibilmente rapida è comune e le pillole (e talvolta la chirurgia) sono il simbolo della soluzione rapida. Una terapia mirata solo al dolore (terapia painkiller) può essere un utile adiuvante all'approccio riabilitativo, soprattutto nella lombalgia ad alta disabilità, ma non può garantire da sola un miglioramento duraturo della disabilità e del dolore. Alcuni pazienti usano FANS, miorilassanti o talvolta oppioidi quotidianamente, credendo che questo sia l'unico modo per sopravvivere al dolore. Di solito, quando provano a ridurre la quantità dei farmaci scoprono che il dolore è più o meno lo stesso. Inoltre i dati della letteratura mostrano chiaramente che i farmaci nella lombalgia cronica sono efficaci esclusivamente a breve termine, e che una dipendenza psicologica può portare ad un abuso.
In generale, i trattamenti dovrebbero durare per diversi mesi in un contesto ambulatoriale o alcune settimane in regime di ricovero. Questo è il periodo minimo necessario per un reale cambiamento, per arrestare i l progredire della cronicità e invertirla, per quanto possibile e quindi tornare ad una qualità di vita migliore. In assenza di cause specifiche di lombalgia, un protocollo di mantenimento non è strettamente necessario; in ogni caso è importante interrompere il trattamento, riducendo il grado di medicalizzazionc del paziente e dandogli la possibilità di dotarsi di strumenti di gestione del suo problema. Il miglior protocollo di mantenimento è rappresentato dall'attività fisica di carattere generale praticata regolarmente un paio di volte a settimana. La mancanza di un adeguato mantenimento può favorire il ripresentarsi del problema.
I trattamenti riabilitativi hanno mostrato la loro efficacia nel ridurre la disabilità e l'intensità del dolore. Una valutazione precisa delle caratteristiche del problema permette al medico di scegliere il miglior trattamento in termini di rapporto costo/beneficio. Anche se la strategia riabilitativa più efficace è un approccio multidisciplinare con trattamento cognitivo-comportamentale con esercizi, ci sono casi in cui altre strategie possono essere più efficaci, oppure ugualmente efficaci, ma meno costose.
Zaina F.
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